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Tsumugi

Lo Tsumugi ē“¬ ĆØ un tessuto realizzato dagli “scarti” di lavorazione della seta: le fibre corte rimanenti dai bozzoli o i bozzoli aperti, dopo che ne ĆØ uscita la farfalla.

Le sue fibre corte richiedono una lunga e laboriosa lavorazione, ragione per cui il tsumugi ĆØ uno dei tessuti piĆ¹ costosi.

Tuttavia, ĆØ ritenuto un tessuto informale ed ĆØ impiegato per realizzare per lo piĆ¹ kimono Komon anche se, a volte, lo ritroviamo in kimono piĆ¹ formali come Iromuji e Houmongi.

Il tsumugi si riconosce molto facilmente per lo spessore irregolare del filo, con presenza di protuberanze. Inizialmente il tessuto ĆØ rigido, per la presenza dell’amido applicato durante la filatura, ma con l’uso diventa man mano piĆ¹ morbido.

La sua tessitura rientra tra quelle per la produzione di capi di uso domestico, per questo motivo esistono molte varietĆ  regionali.

La lavorazione del tsumugi

I fili vengono raccolti e degommati in acqua calda con bicarbonato di sodio e acido solforico.

Quindi sono sciacquati e lasciati asciugare al sole diretto; una volta asciutti, sono immersi in un bagno di acqua e semi di sesamo macinati.

L’olio di semi di sesamo agevola la tessitura e la separazione dei singoli fili.

Il filatore lavora manualmente ogni filo e li unisce usando la saliva, che infonde la tipica brillantezza e rigiditĆ  al tessuto.

Il tsumugi ĆØ tinto dopo la filatura con la tecnica Kasuri, e poi intessuto.

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